Quando parliamo di ciclicità, non possiamo non pensare alle stagioni.
Nel suo ruotare intorno al sole, la terra attraversa la ciclicità solare attraverso le stagioni.
Siamo abituati a considerale in maniera lineare. Dimentichiamo che in ogni momento, tutte sono compresenti.
Ci basterebbe cambiare il luogo in cui ci troviamo, per verificarlo. Andare in un continente diverso per esempio, ci porterebbe dall’inverno all’estate.
Dentro di noi è sempre presente una fase stagionale attiva (in relazione alla stagione che lo spazio in cui viviamo sta attraversando) ma sullo sfondo ci sono anche le altre.
Se prendiamo in considerazione questa prospettiva, il concetto di “disturbo stagionale” cambia.
Osservando la la sua ciclicità della natura (seme, pianta, fiore, frutto), possiamo giungere ad una risposta.
I disturbi emergono nel momento in cui non vi è una sincronia tra ció che è dentro di noi e ciò che è fuori.
L’universo vive di stagioni, di cicli che si ripetono sempre uguali, ma mai identici nella forma. Anche noi possiamo vivere l’eterno ritorno, attraverso la nostra coscienza.
Restare in contatto col Tutto
Dobbiamo sempre ricordare che ogni esperienza è ciclica:
Ha una primavera. Il tempo predisposto al germoglio, dove l’energia è carica di creatività, promesse ed energia.
Ha un estate. Il tempo dell’espansione, in cui si è al massimo delle proprie possibilità.
Ha un autunno. Il tempo della mutazione.
Ha un inverno. Il tempo del declino e del cambiamento.
Tutto è destinato a finire. Tutto è destinato a rinascere. Cambia forma per rimanere uguale a sé stesso.
La malattia può nascere dal rifiuto della legge della ciclicità. Dal rifiuto della trasformazione, dall’attaccamento alla forma pensiero ed alle esperienze passate.
Ogni stagione ha il suo rimedio. Esso, oltre a fornire un’indicazione terapeutica per i malanni di stagione, può aiutare a ripristinare il libero flusso delle stagioni interiori e a risintonizzarle con quelle naturali.
Le necessità dell’organismo in primavera e in estate: rinascita e maturazione
L’aspetto più importante di queste due stagioni è il rinnovamento dell’organismo.
Il nostro compito è quello di accompagnare i processi in atto, facendo prevenzione e bloccando quindi l’insorgere dei disturbi.
E’ necessario favorire i processi depurativi. Prevenire le allergie stagionali. Prevenire disturbi nervosi ed evitare fermentazioni intestinali. Favorire la circolazione linfatica e sanguigna.
Fitoterapici che ci vengono in aiuto
Piante depurative del fegato
- Cardo mariano
- Carciofo
- Tarassaco
Piante armonizzanti per disturbi nervosi
- Melissa
- Iperico
- Tarassaco
Piante per la cura delle allergie
- Elicriso
- Ribes Nero
Piante antifermentative
- Camomilla
- Mirtillo
- Menta
Piante per migliorare il sistema circolatorio
- Olivo
- Ortica
Le necessità dell’organismo in autunno ed inverno
Prepararsi ad appassire e morire, le basi per la rinascita.
Si tratta di una fase delicata di appassimento della forma, necessaria per completare il ciclo. La sosteniamo, proteggendo i reni. Fluidificando il catarro dell’apparato respiratorio e dell’apparato genito-urinario.
Proteggendoci dagli attacchi reumatici. Pulendo il sangue per facilitare la circolazione. Infine stimolando le difese immunitarie.
Piante artigliate che alleviano i dolori reumatici
- Uncaria
- Artiglio del diavolo
Piante per le vie urinarie
- Equiseto
- Uva Ursina
Piante per rimedi casalinghi contro i malanni della stagione fredda
- Lino
- Malva
- Tiglio
- Eucalipto
Piante adattogene per rafforzare le difese immunitarie
Echinacea
Eleuterococco
Piante con foglie tenere drenanti
Spirea Ulmaria
Betulla
Le stagioni dentro di noi
Capita che alcune stagioni influenzino i nostri stati d’animo. A volte il nostro umore peggiora. La stanchezza aumenta. Abbiamo difficoltà a concentrarci oppure soffriamo d’insonnia.
In alcune persone questi disturbi coincidono con l’autunno o l’inverno.
Altre volte invece ci sentiamo pieni di vigore. Abbiamo voglia di fare.
Tutto questo spesso coincide spesso con l’allungarsi delle giornate ed il bel tempo.
Quando cominciamo ad osservarci dentro rispettando i nostri cicli naturali, possiamo accorgerci che il nostro corpo rende manifesti i nostri malesseri. La ragione sta nel fatto che il nostro oganismo intende in questo modo “avvisarci” che qualcosa non va come dovrebbe. Il momento della manifestazione del malessere è l’ultimo stadio del processo di guarigione. Essa infatti secondo l’approccio olistico inizia da lontano con strategie spesso per noi impercettibili, che cercano in qualche modo di porre rimedio ad una situazione “scomoda”. Quando queste strategie non funzionano più, assistiamo alla manifestazione. Il momento in cui il nostro corpo cioè attira la nostra attenzione mediante un disturbo organico. Questo è il momento per trovare un rimedio, iniziare a comprendere che la manifestazione non è necessariamente la causa.
Spesso si fa l’errore di pensare che un rimedio vada bene e basta. In realtà chi come me studia l’approccio olistico, comprende che l’individuo è unico. Ogni persona è diversa dalle altre e per questa ragione è necessario individuare per ciascuna il rimedio giusto. Nel mio lavoro coltivo ogni giorno questo approccio, dedicandomi alla cura di ciascuno proprio a partire dalla sua unicità.
Se ti occorre un consiglio su quale rimedio sia più adatto a te, non esitare a contattarmi!