Come ogni anno, si avvicina la festa più chiacchierata del calendario: San Valentino, detta anche la festa degli innamorati. Ma chi ha deciso che in questo giorno dobbiamo spendere un patrimonio in fiori e cioccolatini a forma di cuore? E perché ci sentiamo tenuti a farlo, pur criticando la matrice consumistica di tutta la faccenda?
San Valentino è un personaggio realmente esistito?
Ebbene sì, San Valentino è un martire della Chiesa Cattolica, decapitato per non aver abiurato ai tempi dell’imperatore Aureliano. Una storia antica come il mondo, quella della lotta tra religioni, che ha sempre fatto emergere, a mio modesto avviso, il lato più animalesco degli esseri umani. Altrettanto antica, ma anche molto attuale, è l’usanza di commettere fatti di sangue indicibili e successivamente prendere un tranquillo giorno qualunque, per trasformarlo in un giorno della memoria come monito. L’umanità non ha perso la cattiva abitudine di vivere nel passato senza imparare da esso e di questo mi tolgo al solo pensarci.
Ad ogni modo si tramanda che Valentino avesse facoltà di fare miracoli ed aiutasse anche a redimere coppie di fidanzatini imbizzarriti. Da qui, secondo me forzatamente, si fa risalire il legame tra il giorno in cui si ricorda un omicidio e la festa dell’amore.
Origini pagane: che novità
Una tesi secondo me molto più valida, la mette invece in relazione con la fine delle celebrazioni sacre al Fauno Luperco, per questo chiamate Lupercalia, che avevano regolarmente luogo nell’antica Roma. Siamo in epoca pagana e politeista. Il Fauno Luperco, come tutti gli appartenenti alla sua specie, aveva fama di essere un gran farfallone e correva dietro a vergini umane, divine e ninfe. Era d’altro canto nella sua natura selvaggia e libera da qualunque schema umano, che egli assecondava girando per i boschi e riproducendosi a più non posso. Avendo i pagani una concezione che non prevedeva una netta separazione tra bene e male, diversamente dai cristiani, i Romani accettavano questa sua prerogativa da ninfomane ante litteram, tanto da dedicargli dei lunghi festeggiamenti, in cui accadeva ogni cosa, che culminavano attorno al 15 di febbraio del Calendario Gregoriano. In questa occasione ciascuno dava il meglio di sé: si girava per le strade nudi e ci si offriva senza remora alcuna a giovani seguaci del culto di Luperco, appunto. Era uno spasso per tutti, per non parlare dei banchetti e del vino che scorreva a fiumi. La figura di Luperco, a parte il suo sapore effimero, che ci induce ad un sorrisetto malizioso, perché ciascuno di noi sogna segretamente di essere Luperco almeno per una notte, in realtà ci dice molto sul ruolo e l’importanza dell’accoppiamento e della fertilità in un momento dell’anno in cui si assiste alla fine dell’inverno e al risveglio della natura e dei sensi. La primavera è alle porte e presto anche gli animali usciti dal letargo andranno in cerca di una compagna con cui sollazzarsi.
Su al Nord
I popoli della Scandinavia, stanchi di mesi senza sole, si preparavano a questo punto dell’anno ad accogliere i mesi in cui il sole non li avrebbe lasciati nemmeno di notte(da un eccesso all’altro, ma tant’è). Si tratta di un periodo molto importante che segna anche l’inizio dei lavori agricoli, che daranno i frutti da conservare per l’inverno successivo. I Norreni, gente molto più pratica di noi del sud continente europeo, celebravano in questo periodo la Dea Freya, Dea sì dell’amore, ma anche della guerra. Freya era la divinità che si invocava per chiedere un buon raccolto ma anche tanti bei figli sani da poter mandare a saccheggiare in giro per il continente, una volta cresciuti. Tuttavia sempre in questi giorni si onorava una festa chiamata Valisblot. Ve lo dico subito, non c’entra niente con l’amore, infatti “blot” vuol dire “sangue” (da cui “blut” in tedesco e “blood” in inglese). Si compivano in questa occasione sacrifici di animali in onore di Vali, figlio di Odino, vendicatore del fratello Baldr e unico superstite del Ragnarok. Un “giusto”, diremo noi oggi. E allora perché non riservargli una festa tutta sua? Ed ecco che Vali incarna la speranza che la nuova luce solare porta con sé. E’ un giorno di rivalsa e rimembranza (purtroppo anche qui un antesignano del giorno della memoria, a quanto pare), ma anche di vendetta, perché d’altro canto i Norreni avevano ben chiaro che il bene ed il male coesistono nella natura umana così come in quella divina (si pensi al Dio Loki) e che uno non possa prescindere dall’altro. E’ molto curioso che questo giorno, nel miscuglio linguistico conseguito alle incursioni dei Norreni nelle isole britanniche, venga ricordato come Vali’s Day oppure Vala’s Day. La somiglianza con il nome Valentino è impressionante! Non sarà che anche qui c’è lo zampino di Odino, Thor e compagnia bella? Ciascuno si faccia la propria idea…
Love is in the air
L’amore è dunque alle porte, la primavera, il risveglio dei sensi, come dicevo. Forse è questo il motivo per il quale nessuno vuole mai festeggiare questa “festa consumistica”, ma poi si appiccica in faccia un sorrisone a trentadue denti davanti ad un cioccolatino a forma di cuore! Anche in noi uomini moderni, è inutile negarlo, qualcosa si risveglia, pensiamo all’amore e, perché no, all’accoppiamento. Abbiamo gli ormoni in subbuglio, come i nostri gatti, che si buttano dal balcone attirati dal richiamo delle femmine (con le quali, se sopravvivono al lancio, poi si accoppiano). Ecco perché celebriamo l’amore in questa data, quello sensuale, passionale, erotico.
Naturopatia, eros ed oli essenziali: un amore senza confini
Sicuramente avrò diverse altre occasioni in cui potremo insieme approfondire il tema dell’eros in naturopatia, ma ora che manca poco alla fatidica data di San Valentino, mentre vi industriate a procurarvi un dono per l’amore della vostra vita, ho pensato di darvi una ricetta “rubata” dagli appunti di Daniela, per realizzare un olio che risvegli l’eros e ci faccia sentire Luperco per una sera.
Come vi ho raccontato nei post precedenti, gli oli essenziali hanno virtù peculiari e sono molto efficaci, anche per questa ragione vanno usati con cognizione di causa ed essendo sempre consapevoli di benefici e controindicazioni.
Vi lascio ai preparativi per la fine dei Lupercalia o per Valisblot oppure San Valentino. Chiamate questo giorno nel modo che preferite, ma quale che sia la tradizione che sentite in voi stessi, che siate soli o in compagnia, fate che sia l’Amore, quello con la A maiuscola, quello che è in grado di abbattere qualunque barriera, a regnare incontrastato. E che il fauno Luperco sia con tutti voi!
RICETTA
Carezza sensuale
In 30 ml di olio di albicocca o mandorla unisci 2 gocce di olio essenziale di Rosa Damascena, 2 gocce di Gelsomino e 2 gocce di Pino Silvestre.
La Rosa è uno riequilibrante, in grado di rinforzare il sistema nervoso e risvegliare la sessualità.
Il Gelsomino induce ad una sensazione di sicurezza ed euforia.
Il Pino Silvestre risveglia la sessualità maschile.
Massaggiare delicatamente plesso solare, piedi e reni.
Pediluvio afrodisiaco
Per lui : un pugno di sale grosso e 5 gocce di Pino Silvestre
Per Lei : un pugno di sale grosso e 5 gocce di Ylang Ylang