Si sente spesso parlare di acqua “informata” o più in particolare di “memoria dell’acqua“. Il dibattito sulla validità o meno delle teorie e delle sperimentazionei che stanno dietro a queste definizioni è molto acceso. Come frenquentemente accade, le novità in qualsiasi ambito sono solite alzare dei gran polveroni.
Ho cominciato ad interessarmi a questo argomento controverso già parecchio tempo fa. Si trattava di capire come purificare e caricare pietre e cristalli ed in quel frangente il ruolo dell’elemento acqua era fondamentale.
Più avanti, conoscendo Daniela ed il suo lavoro, ho scoperto che anche in ambito naturopatico e nelle preparazioni di vari rimedi ci si avvale ampiamente dell’acqua “informata”.
Ma che cosa si intende per “memoria dell’acqua” e come si è arrivati a stabilire che l’acqua sia una vera e propria messaggera? Vediamo di scoprirlo.
L’origine
Già nel 1988 un immunologo francese di nome Jacques Benveniste, pubblicò uno studio nel quale si faceva riferimento alla possibilità di imprimere nell’acqua una sorta di “impronta”. “Caricare” quindi di una certa informazione” il liquido, che l’avrebbe conservata e trasmessa ai tessuti con i quali sarebbe venuto a contatto. La ricerca di Benveniste era finalizzata a dimostrare l’efficacia dei rimedi omeopatici in funzione di un certo numero di diluizioni in acqua.
Tuttavia, qualunque idea che non si allinei alla scienza canonica, che vuole le case farmaceutiche quali uniche depositarie del bene dell’umanità, fa una brutta fine. Lo abbiamo visto in svariate occasioni e sicuramente non smetteremo di vederlo.
Le idee elaborate da Benveniste vennero liquidate immediatamente come fantasione e prive di fondamento scientifico. Ma come spesso succede, il seme della coscienza era stato piantato. Presto, dopo di lui altri nomi illustri si dedicarono a questo tema. Così oggi abbiamo una spiegazione a questo fenomeno, che a quanto pare l’uomo conosce archetipicamente da sempre.
Masaru Emoto
In seguito, un certo Masaru Emoto, un saggista giapponese, cominciò ad appassionarsi alle proprietà dell’acqua e ne studiò le caratteristiche.
Notò fin da subito la diversità nella formazione dei cristalli di ghiaccio in acque sottoposte a stimoli differenti. Da lì comprese che c’era la possibilità di influenzare in qualche modo l’acqua nella sua struttura, compiendo delle azioni diverse. Messi a confronto i risultati, si rese conto che l’acqua sottoposta a vibrazioni o frequenze positive formava dei cristalli dalle forme spettacolari. Al contrario, se esposta a stimoli per così dire negativi, dava origine a forme non ben definite. Gli esperimenti sono stati condotti esponendo i recipienti che contenevano acqua a fotografie, brani musicali o biglietti con frasi scritte.
La reazione dei cristalli, una volta analizzati con opportuna apparecchiatura, è quella che potete osservare nella foto accanto. Non è incredibile? Per saperne di più vi consiglio di leggere questa intervista a Masaru Emoto di qualche anno fa e di visionare questo video.
Un lascito in continua evoluzione
Più avanti, altri imminenti scienziati, del calibro di Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, si sono interessati alla memoria dell’acqua. Oltre a lui bisogna annoverare gli italiani Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata. Tutti a cercare di capire come questa presunta informazione passa all’acqua e come dall’acqua passa a qualcos’altro con cui viene in contatto.
Il professore Corrado Malanga, docente di chimica organica presso l’Università di Pisa, ormai in pensione, ci dà una spiegazione più che esaustiva di questi complicatissimi studi.
Campo elettrico e campo magnetico
Il professore ci spiega che la molecola dell’acqua H2O si lega ad altre molecole formando dei legami cosiddetti “a ponte idrogeno“. Si tratta di legami molto forti, se pensiamo che per spezzarli, ad esempio facendo evaporare l’acqua, abbiamo bisogno di una grande quantità di energia (100°). Se si sottopone una struttura di molecole (Cluster) ad un campo magnetico, questo è in grado di spezzare i legami e le molecole tutte spezzate iniziano a muoversi in modo disordinato.
Se invece facciamo la stessa cosa avvalendoci di un campo elettrico, otteniamo il risultato opposto. Le molecole cioè si muovono in maniera ordinata. In altre parole l’entropia aumenta.
In un certo senso abbiamo capito che possiamo intervenire con i campi elettrico e magnetico per modificare la struttura delle molecole. Ma come effettivamente passa l’informazione?
La teoria dei campi
Per rispondere citiamo la teoria quantistica dei campi. Non ci addentreremoperò nello specifico di questa disciplina piuttosto complessa, ma chi ne avesse voglia, può trovarne spunto qui.
In parole povere sembra che in un determinato campo in cui vi siano degli oggetti che vibrano ciascuno a modo proprio, ci sia un momento in cui da un certo punto in poi tutti questi oggetti iniziano a vibrare alla stessa frequenza del campo stesso. Emblematico è l’esperimento dei metronimi che inizialmente si muovono ciascuno al proprio ritmo e dopo poco cominciano a muoversi tutti all’unisono. Diventano cioè coerenti. Ancora una volta, l’entropia, misura dell’ordine, sale.
L’informazione quindi si trasferisce dalla superficie dell’oggetto sotto forma di onda e viaggia attraverso lo spazio tempo, di cui Penrose e Hawkings si sono ampiamente occupati. Per far questo deve sfruttare un campo elettromagnetico.
Applicazioni
Vi siete mai domandati il motivo per cui viene attribuito tanto potere alle fonti cosiddette “miracolose”? Oppure, per quale ragione tutti i luoghi di culto pagani sorgevano lungo o sopra corsi d’acqua? E ancora, perchè in alcuni momenti dell’anno, come abbiamo detto nell’ultimo post, esponiamo l’acqua ai raggi lunari per far sì che acquisisca determinate doti curative o energetiche?
La risposta a tutti questi quesiti risiede nella capacità dell’acqua di ricevere una vibrazione, che in Giappone chiamano Hadō (波動) e trasmetterla. Molto importante in questo contesto è però l’intenzione. Infatti, come Masaru Emoto diceva “Il messaggio divino è insito nel DNA di ciascuno. Le belle parole formano bei cristalli”.
L’acqua, attraversata dal campo magnetico terrestre, quindi, riceve ed imprime l’intenzione e la trasmette, divenendo portatrice anche di guarigione.
Ecco perchè anche in Naturopatia si fa largo uso di acqua “informata”.